Fluire

In questo preciso momento mi trovo a Medellin. Dopo quasi 6 sett da quando sono partita credo che il mio viaggio sia cominciato qui. Conobbi una ragazza sul bus da Santa Marta a Medellin con la quale sto condividendo l’hostal e le amicizie e la musica e i sorrisi e la tranquillità. Credo che nel viaggio sia una condizione interna la che fa la differenza e non solo quello che si vede.

Nelle ultime settimane ho esplorato la Ciudad Perdida (meraviglioso, incredibile, idilliaco. Però lo fai una volta nella vita….ma quella volta che lo fai te lo godi…scali una montagna e ti ritrovi immerso completamente (e spesso solo) nella natura più incontaminata, vicino a civiltà antichissime a cui portare molto rispetto. Vivi in gruppo, dormi in amache, cammini fino allo stremo e ti tuffi in pozze naturali d’acqua dolce per riprenderti un po’ quando pensi che il cuore ti possa esplodere…..esci con il corpo distrutto? ovvio. Ma vale 1000 volte la pena), Santa Marta (dove feci un incontro incredibile…conobbi un colombiano in un’agenzia con cui fui a prendere una birra….quando uno dice “il destino”. Fu uno di quegli incontri che ti fanno riflettere tantissimo, quelle cose che ci ripensi sembrano assurde. Ci siamo ritrovati ad avere una quantità di cose in comune su così diversi piani…Lavorativamente, spiritualmente e artisticamente. Dovremmo dare più spesso la possibilità alle persone di scoprirsi…non sappiamo mai quello che ci riserva il mondo…a sto ragazzo non avrei dato una cicca….e invece mi ritrovai a chiaccherare beatamente e rapitissima dalle sue avventure per 5 ore….), Taganga e il Parque de Tayrona (raccomandatissimo ma caruccio. Per il cammino conobbi un colombiano che mi fece spazio nella sua tenda così da risparmiare un po’…quando ci siamo salutati mi disse: “ok ciao! spero ti vada tutto bene nel viaggio! ci salutiamo così come ci siamo conosciuti” (nel senso senza contatti da scambiarci né nulla, avendo condiviso per un paio di giorni e un pezzo di cammino, avendo condiviso idee ed esperienze, cibo, acqua e riflessioni).

Quindi si che ho fatto cose, non sono caduta nella staticità. Ma la condizione interiore che ti fa sentire viaggiare è diversa. Il sorriso interno che ho costantemente da qualche tempo a questa parte continua ad apliarsi. Ogni giorno è un nuovo inizio. Non c’è routine nella mia vita. La tranquillità mi guida nelle mie giornate. Non è importante conocere tutto. È importante conoscere. Ma per me ormai non significa più scoprire una città. È scoprire chi ci vive, le sue abitudini, come vede il mondo da lì, cosa pensa della sua casa.